Cos’è la Content Curation e come farla

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Cos’è la content curation? Iniziamo con una breve spiegazione per i non esperti. E per farlo partiamo da un osservazione banale come quelle sul tempo, le stagioni o i vecchi tempi: grazie, o a causa, del web, oggigiorno siamo inondati da un’enorme mole di contenuti.
Per elevare il livello della discussione potremmo aggiungere il concetto di’”information overload” per spiegare come un eccesso di informazione, sommata a una fisiologica incapacità umana nel poter assimilare un numero eccessivo di informazioni, generi un abbassamento della qualità decisionale.
Quali contenuti, dunque, guardare?

Cos’è la content curation?

Sarebbe bello dunque se qualcuno selezionasse per noi i soli contenuti per noi rilevanti e tra questi quelli davvero di valore.
Esistono infatti molte app e tool online che si occupano di ciò, ma esistono anche persone che lo fanno non in base ad algoritmi ma grazie alla loro competenza o sensibilità. Selezionano e condividono con la propria community, magari con un commento o dei tag a corredo. Probabilmente, forse anche involontariamente, l’hai fatto anche tu condividendo su Facebook un articolo che ti sembrava particolarmente interessante.
Bene questa attività, spesso quotidiana, di “cura dei contenuti” va appunto sotto il nome di Content Curation.

Content curation e content marketing

Svolta infatti in maniera meno incidentale e sporadica, è un’attività di ricerca e monitoraggio di fonti di qualità, attenta lettura e analisi, selezione, condivisione e contestualizzazione, che richiede tempo e pazienza. Ma è anche un’efficace strategia di Content Marketing che ha lo scopo di intrattenere e generare dialogo con le proprie Community

Se da un lato il Content Marketing si occupa della creazione di contenuti originali al fine di attrarre e fidelizzare la propria audience, lo scopo della Content Curation è invece quello di gestire il sovraccarico di informazioni per fornire al proprio pubblico una selezione delle notizie migliori, che vengono prima “filtrate” e “curate” da un responsabile, chiamato Content Curator.

Il Content Curator prova dunque a risolvere questo problema, selezionando e personalizzando le notizie per la propria audience, e attestandosi così come esperto del settore e aumentando la fiducia verso un brand (o verso il professionista stesso).
E a tal proposito ti invito a leggere quest’ottimo articolo Personal Branding e Content Curation: un binomio perfetto.

Ci sono ovviamente grandi esperti di Content Curation, c’è chi se ne occupa per grandi marchi ma questa tecnica è alla portata di tutti, anche di chi vuol promuovere un piccolo marchio, azienda, attività commerciale o professionale.

Dunque: hai una di queste attività? Hai dei canali social su cui vuoi raccogliere followers che sono o magari saranno tuoi clienti? Ti ritieni particolarmente esperto nel settore in cui operi? Riesci a ritagliare qualche minuto al giorno per questa attività di marketing? Perfetto, allora anche tu puoi fare Content Curation.

Le tre fasi della Content Curation

La Content Curation passa generalmente per 3 fasi: Ricerca, Cura e Condivisione

Ricerca
Se sei un appassionato della tematica immagino che non ti manca occasione e modi di consultare fonti specifiche (blog, siti, newsletter, canali social). Potrai così intercettare articoli particolarmente interessanti relativi al tuo business e che potrebbero essere interessanti per i tuoi utenti.
In aggiunta puoi usare dei veri e propri tool di ricerca, da Google a Flipboard, Feedly a semplici RSS reader.

Cura
Qui è dove la tua competenza viene fuori e dove dai davvero valore ai tuoi follower. Fai una scrematura iniziale anche in base alla fonte o all’autore, poi leggi i vari articoli e identifica quelli più interessanti. O meglio ancora seleziona quelli maggiormente in linea con gli interessi specifici del tuo pubblico o che seguono una sorta di linea editoriale che vuoi perseguire.
Una volta effettuata la tua selezione (ampia o anche di un solo contenuto) bisogna contestualizzarli. Dovrai preparare un post che aggiunga qualche tua osservazione e indicazione aggiuntiva o che semplicemente spieghi perché ritieni quella lettura particolarmente utile per la tua community.
Un’ulteriore forma di cura dei contenti può essere anche intercettare articoli in inglese che puoi tradurre o adattare al mercato italiano. Ovvero semplicemente renderli facilmente accessibili.

Condivisione
I canali attraverso cui fare la content curation sono moltissimi: dalla newsletter, a strumenti dedicati. Più semplicemente e comunemente attraverso i tuoi canali social

In conclusione perché la Content Curation?

Hai cosi reso reale lo scopo della content curation. La tua attività di raccolta e selezione di contenuti ha reso disponibile ai tuoi follower informazioni utili depurate dal rumore di fondo tipico del sovraffollato web. Un avvocato, un fiscalista, un dietologo che dimostra tramite questo tipo di lavoro competenza e attenzione per la sua clientela, è probabilmente un candidato ideale a cui rivolgermi quando avrò bisogno di questo tipo di servizio professionale

Come hai visto nulla di particolarmente complicato.
Ma per quasi tutto si sono ormai su web anche soluzioni e strumenti di supporto, specie per risparmiare tempo. Eccone qui alcuni esempi: 5 tool per una content curation coi fiocchi. Tra questi troverai anche il nostro Spidwit, particolarmente indicato se il tuo canale di comunicazione sono i social

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Autore: spidwitblog

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