Trasformare i tuoi fan in brand advocate

Trasformare i tuoi fan in brand advocate

Prima di parlarti di come trasformare i tuoi fan in brand advocate, forse è il caso che ti spieghi cosa sia il brand advocate.

Questa figura è diversa dal ben più noto ormai “influencer”.

Se quest’ultimo è un utente che probabilmente è stato contattato e stipendiato da uno o più marchi, il brand advocate è una persona che ama un determinato marchio. E ne parla liberamente.

Come trasformare i tuoi fan in brand advocate?

Per rispondere a questa domanda voglio parlarti di un framework molto importante nel mondo del marketing: il funnel dei pirati!

Perché pirati? Perché si tratta di un metodo a step, ciascuno dei quali forma l’acronimo AAARRR (che ricorda il famoso intercalare dei pirati!).

Questo è un modello di sviluppo ideato da Dave McClure, che descrive il ciclo di vita di un utente in sei momenti, definendo gli sforzi necessari per passare da uno step all’altro fino ad arrivare al collo dell’imbuto (funnel).

  1. Awareness: rappresenta il primo contatto che un utente ha con te, con il tuo prodotto o servizio. L’utente ci scopre, si imbatte nel nostro brand. Obiettivo in questa fase sarà quello di trasformare questo utente “passivo” in un utente disposto a compiere un’azione. Qui i tuoi sforzi saranno concentrati a far conoscere il tuo marchio e controllare le metriche di base come le impression, o le visualizzazioni di un video.
  2. Acquisition: nel momento in cui riesci ad acquisire l’utente attraverso una sua e-mail, il suo numero di telefono o altri dati che desideri, puoi parlare di lead. Qui i tuoi sforzi saranno rivolti a cercare di meritare la fiducia di un utente, e portarlo ad esempio, a scaricare un’app.
  3. Activation: qui passiamo all’utente totalmente attivo che decide di provare un tuo prodotto o servizio. Ad esempio, convincere un utente a provare un software per i primi 30 giorni gratuitamente.
  4. Retention: a questo punto la domanda che devi porti è: quanti dei tuoi utenti usano il tuo prodotto con continuità? Perciò qui ti impegnerai a far sì che i tuoi utenti tornino ad usare il tuo servizio o ad acquistare il tuo prodotto, dovrai garantire di mantenere le promesse fatte e monitorare i dati come ad esempio il tasso di visitatori di ritorno.
  5. Revenue: da utente a cliente! L’utente ha ormai deciso di spendere dei soldi per il nostro prodotto o servizio. Se hai giocato bene tutti gli step precedenti, il gioco è fatto. Se abbiamo creato una relazione daratura e solida con il nostro utente allora avremo molte più probabilità che si converta in cliente.
  6. Referral: e qui arriviamo al punto! In questa fase un cliente estremamente soddisfatto potrebbe parlare in giro del tuo sevizio e quale migliore pubblicità per te se non quella di chi ha utilizzato il tuo prodotto? Sicuramente questa fase passerà per una condivisione sui social! Abbiamo il nostro brand advocate!

Qui ho riassunto moltissimo questo strumento del marketing che dovresti sempre tenere a mente.

Se riuscirai a dare ad ogni step la giusta importanza, sia in fase di ricerca che in fase di analisi, trasformerai i tuoi fan in brand advocate. Ricorda sempre che l’azione di marketing non si conclude al primo acquisto.

Autore: Noemi Pugliese

Esperta di comunicazione, amo i social con un particolare debole per Instagram. Passione per la scrittura, la fotografia e il disegno, mezzi preferiti per raccontare e raccontarmi. Saltello tra Sicilia e Calabria, profondamentamente innamorata del mio sud.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *